Abbiamo appreso dalla stampa che nella ex sede del vivaio Eurogarden di via Baccelli verrà realizzato un ristorante di una nota catena internazionale di fast food. Non è questo a sconvolgerci, seppur ci prema sottolineare ancora una volta il dispiacere per tutti quegli imprenditori che non hanno potuto o voluto credere in un’idea alternativa in un luogo siffatto (il libero mercato questo è), quanto il progetto folle di concedere in quell’area la possibilità di un punto di asporto del cibo direttamente in automobile. Oltre alla creazione di un parcheggio nell’area, Concedendo cioè l’incentivo a recarsi a “mangiare” – perchè di questo stiamo parlando- in automobile. Tutto questo in uno dei punti di maggior congestione del traffico e a ridosso di una area importante come quella delle Mura Aureliane e delle Terme di Caracalla sottoposte a vincolo della Sovrintendenza e iscritte nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
Il progetto sembra contraddire palesemente anche gli ambiti di programmazione strategica del PRG di Roma Capitale (il sito in questione è interessato da ben due ambiti che si intersecano, quello del parco archeologico monumentale dei Fori-Appia Antica e quello delle Mura) secondo il quale ogni intervento di trasformazione dovrebbe essere conseguente e coerente ad una visione generale dell’ambito. Questo è avvenuto? Se sì, in che modo? Che tipo di visione propone l’Urbanistica? Le mappe dell’ambito strategico sono state consultate? La sostenibilità’ dell’intervento è stata verificata rispetto alla strategia di insieme? Ricordiamoci inoltre che su via Antoniana, proprio in conseguenza della attuazione della recente delibera sul regolamento dei bus turistici c’è già un parcheggio per la sosta dei pullman, quindi esiste già un problema di congestione e di inquinamento a ridosso di una area di interesse storico e culturale.
E’ folle avallare ancora progetti come questo, che danno ai cittadini la possibilità -ancora una volta- di utilizzare un mezzo privato per attività di non primaria importanza.
Dobbiamo renderci conto che il sistema mobilità a Roma è al collasso e non possiamo più permetterci il lusso di concedere altro spazio alla mobilità privata.
Dobbiamo capire una volta per tutte che i parcheggi richiamano le auto, ovvero il traffico e che addirittura creare la possibilità una “ristorazione automobilistica” è assolutamente in contrasto con qualsiasi buona pratica di mobilità sostenibile per la nostra Città.
Non parliamo a vanvera, le azioni messe in atto nelle maggiori città e capitali europee sono proprio indirizzate alla riduzione del numero dei posti per la sosta privata o all’aumento della loro tariffazione, non certo alla concessione di posti gratuiti o peggio comodi addirittura per mangiare “un panino”.
Vogliamo un ristorante a via Baccelli? Bene, che si faccia se non si può impedire, ma che sia a impatto zero sulla mobilità perchè non possiamo più tollerare tutti gli effetti che l’utilizzo sconsiderato del mezzo privato produce, direttamente e indirettamente, sulla salute e sulle tasche dei cittadini.
Lo scorso anno abbiamo partecipato insieme a lei Sindaca, alla associazione Cittadini per l’Aria onlus e Salvaiciclisti Roma alla campagna per il monitoraggio dei livelli di biossido di Azoto (NO2 No Grazie) che ci ha mostrato chiaramente un’immagine inquietante dell’aria che si respira a Roma.
In un punto di rilevazione posto a poche centinaia di metri dall’area interessata dal progetto abbiamo rilevato una concentrazione annua pari a 45.8 NO2 mese µg/m3 che stima un valore di aumento sintomi bronchite per i bambini asmatici del 3 per cento ogni anno e una incidenza sulla probabilità di morte dell’1 per cento circa.
Credevamo fosse abbastanza chiaro il concetto ma a quanto pare ci troviamo ancora una volta qui a ribadirlo con forza.
Non vogliamo altre auto, non vogliamo che siano realizzati parcheggi o men che meno vogliamo che sia concessa la possibilità di creare una situazione di asporto in automobile per il cibo che verrà venduto in questo ristorante.
Avallare progetti come questi, con le c.d. “carte a posto” non esime dalla responsabilità di scegliere fare qualcosa di qualificante per la città. Un luogo, quello dell’ex Eurogarden, di grande pregio a ridosso delle Terme di Caracalla, dell’Appia Antica e a ridosso delle Mura Aureliane. Possibile che non c’è stata la possibilità di far emergere la bellezza del luogo?
Possibile che è sufficiente dire che l’area è dei privati, farvi dare in cambio due orti urbani e il rifacimento di una strada per dire che il progetto è fattibile? Possibile che non abbiate pensato che Roma in mancanza di spazi pubblici da vivere, si debba trincerare dietro un Mc Donald?
Tante sono le realtà associative che si stanno ribellando a questo nuovo schiaffo alla città e che sostengono l’iniziativa e continuano ad aumentare.
Questa la nostra posizione sulla nuova destinazione dell’ex Eurogarden insieme a Associazione • Salvaiciclisti • Roma, Carteinregola, GTI-Guide Turistiche Italiane, Comunità Territoriale VII Municipio, @Coordinamento Residenti Città Storica, Associazione progetto celio, @Associazione Genitori Giardinieri, @Comitato Genitori i.c.s alessandro Manzoni di via Lusitania, @Amici di Villa Leopardi, @Esquilino vivo , Esquilino in comune, Abitanti Via Giolitti, VIVINSTRADA #FiabRomaruotalibera @cdq cittadini Colli Aniene bene comune, Motus – Mobilità e Turismo sostenibile, Fiab Bici Libera Tutti.
Il tema è stato ripreso per due giorni di seguito anche da La Repubblica e approfondito dall’Associazione Carteinregola (http://www.carteinregola.it/index.php/mcdonald-terme-di-caracalla/)